Ciò che oggi appare al visitatore del Giardino della Minerva è una serie d‘elementi riconducibili al XVII e XVIII secolo. Tra questi, il più caratterizzante è una lunga scala che collega i diversi livelli del giardino.
La scala è costruita sulle mura antiche della città e permette una privilegiata visione del mare e del centro storico.
Il giardino della Minerva è dotato di un microclima favorito dalla scarsa incidenza dei venti e dalla favorevole esposizione che consente la coltivazione di specie vegetali esigenti in fatto d’umidità e calore.
Per il restauro del giardino della Minerva il lavoro si è concentrato sulla riproposizione della sua fase caratterizzante.
Al visitatore appaiono evidenti le sue qualità monumentali e paesaggistiche.
Meno evidente, ma non meno importante, è l’ispirazione araba e antica di canalizzazione e distribuzione delle acque.
Il Giardino della Minerva non è un Orto Botanico tradizionale ma deve proporsi come tale per le numerose specie botaniche in esso.
Nel primo e più vasto terrazzamento del giardino le piante sono sistemate secondo l’antico sistema di classificazione vegetale. In tutte le altre aiuole del giardino le piante sono sistemate con un criterio paesaggistico.
Dopo il restauro del 2001 nel giardino sono state messe a dimora numerose piante, anche rare, dando importanza soprattutto a quelle che venivano usate come piante medicali.
In particolare è presente nel giardino la leggendaria mandragora, pianta che si riteneva avesse poteri straordinari. In totale, sono presenti oltre 300 specie di piante.