Nel 1974 Villa rufolo viene acquistata dall’ EPT di Salerno che l’ha gestisce fino al 2007, anno in cui la gestione viene affidata alla Fondazione Ravello. Con la fondazione si avvia una serie di iniziative per il recupero, la valorizzazione e la tutela di Villa Rufolo.
Gli scavi in Villa Rufolo hanno restituito circa 100.000 frammenti di ceramica di probabile produzione locale o comunque provenienti dall’area campana. Alcune ceramiche sono produzioni pugliesi e siciliane.
È stata anche ritrovata una grande quantità di ceramiche di epoca romana, databili tra il I secolo a.C e il V secolo d.C.
Questi ritrovamenti oltre che testimoniare l’importanza della famiglia Rufolo che gli consentiva di collezionare pezzi pregiati, testimoniano anche la frequentazione della zona anche in epoche precedenti a quella medievale.
I ritrovamenti archeologici in Villa Rufolo sono una testimonianza della ricchezza dei mercanti della costiera amalfitana, e mostrano un’importante influenza con il commercio orientale con il risultato di architetture arabeggianti, lussuose.