Gli interventi di restauro di Villa Cimbrone, per quanto riguarda la parte della casa, prevedevano la sostituzione della torre centrale bizantina con l’attuale torre merlata, una torre che fungeva da guardia, posta all’ingresso. Venne anche ricostruito il chiostro moresco e venne realizzato il loggiato gotico, ovvero la cripta.
Dagli anni ’60, la passione e l’impegno della famiglia Vuilleumier, ha permesso a Villa Cimbrone di riacquistare il suo splendore, sia come luogo storico sia come giardino.
Marco Vuilleumier verso la fine degli anni ’60 iniziò un’azione di recupero conservazione e tutela di uno dei più importanti beni culturali campani, soprattutto in costiera amalfitana.
Durante la seconda guerra mondiale, la Villa Cimbrone, essendo di proprietà inglese, subì un sequestro dallo stato italiano e per quasi un decennio venne lasciata all’abbandono.
La crescita spontanea delle specie vegetali e l’assenza di qualcuno che facesse manutenzione alla villa, intaccarono le prospettive e le visuali panoramiche previste nel progetto originale.
Grazie all’aiuto di esperti paesaggisti e botanici, i Vuilleumier riportarono i giardini allo splendore originale.
Altra importante opera di restauro e recupero è stata quella relativa al Palazzo di Villa Cimbrone, in quanto aveva subito dei danni strutturali a causa di sovrapposizioni architettoniche nel corso dei secoli con materiali di scarsa qualità.
Grazie alla cura e all’amore per gli edifici storici, i Vuilleumier hanno fatto si che rimanesse intatta l’antica residenza aristocratica.
Risultato di quest’azione di recupero è un piccolo ma prestigioso albergo di lusso, dove si alternano camere con preziosi e antichi pavimenti vietresi, saloni affrescati e camini in pietra, che ancora oggi ospitano personaggi illustri.