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Villa Cimbrone

Villa Cimbrone

Villa Cimbrone a Ravello: giardini e dimora storica.

terrazzo infinito

Villa Cimbrone a Ravello, in costiera amalfitana, è un complesso costituito dall’antico edificio principale e il secolare parco che si estende per circa 6 ettari, ed è uno dei più importanti di cultura romantica, paesaggistica e botanica anglosassone mai realizzata nell’area mediterranea tra il 600’ e il 900’.

Villa Cimbrone, lussureggiante parco, trae il suo nome dal costone roccioso su cui sorge, denominato cimbrorium, che un tempo faceva parte di un vasto podere di lussureggiante vegetazione. Le prime notizie di Villa Cimbrone risalgono al XI secolo.

Grazie alla famiglia Vuilleumier, Villa Cimbrone ha riacquistato il suo splendore sia come luogo storico che come giardino botanico

La storia di Villa Cimbrone.

In età medioevale, nel 1300, la villa apparteneva alla nobile famiglia degli Acconciajoco, per poi passare alla metà del secolo ai Fusco, nobile casato ravellese imparentato con i Pitti di Firenze ed i D’Angiò di Napoli.

Il possesso dei terreni circostanti Villa Cimbrone, difesi dalle mura al di sotto del promontorio, è sempre stato molto ambito in quanto molto fertili e in posizione strategica.

chiostro villa cimbrone

Alla famiglia Fusco si devono i maggiori interventi sulla struttura di Villa Cimbrone e il suo giardino, sottolineati  anche da una lapide marmorea datata 1620, ritrovata nel corso di recenti restauri e, collocata nel Chiostro. La volontà dei Fusco era quella di dare nuovo valore e nuova faccia all’area che fino a ad allora era esclusivamente agricolo, seguendo il gusto e la cultura  classico-rinascimentale imperante nelle corti di Napoli ed in genere in Italia.

giardino villa cimbrone

Alla fine dell’800 Ernest William Beckett, illustre storico e colto lord inglese alla continua ricerca delle radici della storia e della cultura occidentale, se ne innamorò e nel 1904 né comprò una parte.

Ernest William Beckett arrivò a Ravello su consiglio di alcuni amici, per combattere una forma di depressione dovuta alla perdita della moglie in prematura età durante il parto del loro primo figlio.

Ravello era nota al tempo per essere metà di viaggiatori con conflitti interiori, che riacquistavano serenità una volta arrivati nella costiera amalfitana.

Becket volle dare nuova dignità alla Villa Cimbrone e in ciò fu aiutato da Nicola Mansi, cittadino ravallese conosciuto in Inghilterra.

pergolato villa cimbrone

Il giardino venne ridisegnato pur rimanendo condizionato da alcune preesistenze, come il viale centrale che attraversa la proprietà. Rifacendosi alle concezioni estetiche degli architetti e paesaggisti inglesi dell’epoca, il giardino di Villa Cimbrone fu progettato organizzando diversi percorsi che dal viale che parte dall’ingresso monumentale porta alla Terrazza del Belvedere.

All’interno del giardino di villa Cimbrone vennero anche inseriti elementi decorativi quali statuee marmoree e bronzee, tempietti, padiglioni, statue, risultato dell’influsso della letteratura classica e della reinterpretazione della villa romana.

torre merlata villa cimbrone

Gli interventi di restauro di Villa Cimbrone, per quanto riguarda la parte della casa, prevedevano la sostituzione della torre centrale bizantina con l’attuale torre merlata, una torre che fungeva da guardia, posta all’ingresso. Venne anche ricostruito il chiostro moresco e venne realizzato il loggiato gotico, ovvero la cripta.

Dagli anni ’60, la passione e l’impegno della famiglia Vuilleumier, ha permesso a Villa Cimbrone di riacquistare il suo splendore, sia come luogo storico sia come giardino.

Marco Vuilleumier verso la fine degli anni ’60 iniziò un’azione di recupero conservazione e tutela di uno dei più importanti beni culturali campani, soprattutto in costiera amalfitana.

Durante la seconda guerra mondiale, la Villa Cimbrone, essendo di proprietà inglese, subì un sequestro dallo stato italiano e per quasi un decennio venne lasciata all’abbandono. 

La crescita spontanea delle specie vegetali e l’assenza di qualcuno che facesse manutenzione alla villa, intaccarono le prospettive e le visuali panoramiche previste nel progetto originale.

Grazie all’aiuto di esperti paesaggisti e botanici, i Vuilleumier riportarono i giardini allo splendore originale.

Altra importante opera di restauro e recupero è stata quella relativa al Palazzo di Villa Cimbrone, in quanto aveva subito dei danni strutturali a causa di sovrapposizioni architettoniche nel corso dei secoli con materiali di scarsa qualità. 

Grazie alla cura e all’amore per gli edifici storici, i Vuilleumier hanno fatto si che rimanesse intatta l’antica residenza aristocratica.

Risultato di quest’azione di recupero è un piccolo ma prestigioso albergo di lusso, dove si alternano camere con preziosi e antichi pavimenti vietresi, saloni affrescati e camini in pietra, che ancora oggi ospitano personaggi illustri.

I giardini di Villa Cimbrone.

I giardini di Villa Cimbrone sono stati ridisegnati all’inizio del 900’ grazie all’aiuto della botanica inglese Vita Sackville West.

I giardini di Villa Cimbrone sono considerati ancora oggi tra gli esempi più importanti che la cultura paesaggistica e botanica anglossassone abbia generato al sud d’Europa.

chiostro villa cimbrone

Come influsso della letteratura classica e della reinterpretazione delle ville romani, all’interno dei giardini di Villa Cimbrone furono inseriti molti e pregevoli elementi decorativi provenienti da varie parti del mondo, come fontane, ninfee, tempietti, statue bronzee e marmoree e padiglioni.

Il lungo viale centrale che attraversa la proprietà da nord a sud nel maggio 1880 fece da sfondo alla celebre cavalcata di Cosima e Richard Wagner, e culmina con il “Terrazzo dell’Infinito” dove lo sguardo si perde in quello che Gore Vidal definì “il panorama più bello del mondo”.

Elementi del parco di Villa Cimbrone.

pozzo villa cimbrone a ravello
entrata villa cimbrone

Appena varchiamo l’ingresso attraverso il portale cinquecentesco, ci ritroviamo il chiostro, un  cortiletto in stile arabo siculo normanno.

In parte crollato, il chiostro venne ricostruito nel suo aspetto originale e arricchito di elementi decorativi sacri e profani, tra cui anche delle formelle in ceramica di Luca Della robbia. 

La cripta di Villa Cimbrone, anche se in stile gotico è stata realizzata tra il 1907 e il 1911, ed era uno dei luoghi in cui si riuniva il prestigioso circolo londinese di Bloomsbury.

Il lungo viale che attraversa i giardini di Villa Cimbrone è coperto nella parte iniziale da un pergolato di wisteria sinensis. Il viale fu realizzato nei primi anni del XVII secolo.

Tra una grande varietà di fiori e piante esotiche, vasi di terracotta settecenteschi e statue bronzee riempiono il sentiero quasi a invitarci ad ammirare lo spettacolo che tra poco ci capiterà davanti gli occhi.

tempio di cerere

Scendendo per il viale scosceso ci ritroviamo al Poggio di Mercurio, dove possiamo trovare una statua in bronzo del XVIII secolo, copia dell’Ermes in riposo della scuola di Lisippo, ora al museo nazionale di Napoli. Una statua che sembra invitarci al riposo all’ombra della quercia vicino, un poggio con un’iscrizione in inglese erroneamente attribuita a Lawrence, che ora sappiamo essere di Catullo “perduto al mondo nel quale agogno parte alcuna siedo solo e parlo con il mio cuore, soddisfatto del mio piccolo angolo di terra, contento di non sentire tristezza per la dipartita”.

david villa cimbrone

Scendendo ancora per il vialetto, arriviamo al tempietto di Bacco, di ispirazione classica. Il tempio di Bacco di villa Cimbrone è sorretto da otto colonne scanalate, in stile dorico. Al centro del tempio, su di un piedistallo, vi è una rappresentazione allegorica, una danza liberatoria e propiziatoria, in bronzo che raffigura un satiro che sorregge Bacco con l’immancabile grappolo di uva. Molto probabilmente il tempietto fu concepito da Beckett come luogo in cui poter preservare la sua memoria, infatti le sue ceneri, per suo desiderio, furono messe alla base del piedistallo.

Risalendo il viale tramite una ripida scaletta, giunti in cima possiamo ammirare il bronzo del David, realizzato dallo scultore napoletano Gioacchino Varlese, su imitazione di quello del Verrocchio, conservato al museo nazionale di Firenze.

Ingresso e costi per visitare Villa Cimbrone.

Villa Cimbrone è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 09:00 alle 20:00 (con ultimo biglietto alle 19:30). Il biglietto di ingresso costa 7 euro.

Sono previsti sconti per comitive e bambini fino ai 12 anni.
Per maggiori informazioni o per prenotare una visita guidata, potete contattare la villa al numero 089 857459 o via e-mail all’indirizzo giardini@villacimbrone.com .

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