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Morigerati

Morigerati

Morigerati: alla scoperta di un antico borgo senza tempo.

veduta di morigerati

Morigerati è un borgo che si trova nel Parco del Cilento e del Vallo di Diano, si trova in cima a una rupe che si affaccia direttamente sull’ Oasi del Bussento.

Con i suoi circa 680 abitanti, Morigerati è tra i borghi più piccoli del Cilento, è un territorio non ancora consumato dall’urbanizzazione e grazie alla dedizione della sua comunità, ne ha fatto un punto di forza. Recuperando strutture già esistenti Morigerati è stato il primo paese ad offrire ospitalità diffusa nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Caratterizza Morigerati un’atmosfera rilassata, dove il tempo è scandito dalla campana della chiesa di San Demetrio, costruita dai monaci greco-orientali e riedificata nel XIV secolo, ha subito una radicale trasformazione tra la fine dell’Ottocento e il Novecento.

Dalla piazza della chiesa è possibile assistere a un panorama mozzafiato che ci accompagna lungo i vicoli del centro storico del paese, dove strade acciottolate e piccole piazze si alternano a cortili con grandi portali, come quello del Palazzo Baronale, un tempo castello di Morigerati.

vista da morigerati

La storia di Morigerati.

Morigerati, fondata dal popolo italico dei Morgeti e successivamente colonia romana, è un borgo medievale di derivazione orientale. Nell’VIII secolo d.C., alcuni monaci basiliani, per sfuggire alle persecuzioni iconoclastiche fomentate in Grecia da Leone III Isaurico, si rifugiano nell’Italia meridionale e arrivati nel Cilento si strinsero intorno alla sacra icona di San Demetrio. Una leggenda popolare narra di come San Demetrio abbia scelto Morigerati per proteggerne gli abitanti: sulla spiaggia di Villammare venne ritrovata una cassa contenente il mezzo busto di una statua del santo. 

Nel volerla sollevare, gli abitanti del posto non ci riuscirono in quanto troppo pesante. Provarono a sollevarla alcuni pastori morigeratesi, a cui risultò leggera come una piuma. Il santo avevo scelto in questo modo il suo popolo.

Nel 1300 Morigerati diventa di proprietà dei Sanseverino, per poi passare nelle mani di Matteo Comite di Salerno e successivamente alla famiglia Di Stefano, casata baronale del basso Cilento. I Di Stefano nel 1400 trasformano il Castello di Morigerati in Palazzo Baronale, inserendovi al suo interno una cappella privata dedicata alla Madonna delle Grazie, in cui dal 1600 è conservata una statua lignea della Madonna del latte.

Nel 1550 la famiglia Di Stefano entra in possesso anche di Sicilì, frazione di Morigerati.

Il Palazzo Baronale è la testimonianza della volontà di salvare i caratteri architettonici originari del borgo: dal bellissimo giardino, infatti, una scala in pietra conduce al piano superiore, dove un suggestivo portico incornicia ambienti adornati ancora da arredi antichi, da soffitti in legno e da antichi affreschi.

vicolo morigerati
centro storico morigerati
palazzo baronale morigerati

L'ospitalità diffusa.

Che cosa è l’ospitalità diffusa? Consiste in attività ricettive che hanno la reception in una sede e le camere e gli appartamenti in sedi diverse. Grazie all’ ospitalità diffusa di Morigerati, è possibile alloggiare in caratteristiche casette che conservano i dettagli di un tempo o che sono state rimodernizzate al proprio interno, in modo da renderle confortevoli ai turisti. Sono oltre 30 le abitazioni aperte ai turisti con un unico centro di prenotazione. L’intento del progetto di ospitalità diffusa di Morigerati è quello di salvaguardare il patrimonio artistico e architettonico del borgo e allo stesso tempo accompagnare il turista alla scoperta delle bellezze del territorio, immergendolo in atmosfere del passato.

Il museo etnografico.

All’interno del borgo di Morigerati vi è il Museo Etnografico che è uno specchio storico del paese.

Nato negli anni Sessanta per volontà delle sorelle Clorinda e Modestina Florenzano le quali vollero raccogliere le testimonianze sull’ artigianato e sulla tradizione contadina morigeratese. Oggi il Museo etnografico custodisce oltre 3000 reperti, tra vecchi utensili da lavoro, manufatti tessili, fotografie e registrazioni sonore. Negli anni 60’ le sorelle Florenzano iniziarono la raccolta di oggetti di uso comune con particolare attenzione agli utensili da lavoro e i manufatti tessili. Il museo è diventato esposizione permanente nel 1976 ed è testimonianza di una cultura millenaria. All’ interno del museo di Morigerati troverete utensili e manufatti del lavoro edile, rurale, artigianale, falegnameristico, vasaio, ceramistico, tessile, pastorale e contadino. Nel 2008 il museo è stato riconosciuto di interesse regionale dalla Regione Campania.

museo etnografico
abito museo etnografico
utensili museo etnografico

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L’OASI DEL BUSSENTO

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