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I templi di Paestum

I templi di Paestum

Parco archeologico e templi di Paestum.

templi di nettuno e era paestum

I Templi di Paestum si trovano all’interno del Parco archeologico di Paestum, nella frazione del comune di Capaccio, a sud della città di Salerno, nella piana del Sele e a nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

All’interno del parco archeologico, ci sono i famosi templi di Paestum, risalenti al secolo VI e V a.C, sono tra gli edifici d’età classica meglio conservati e dal 1998 sono patrimonio dell’UNESCO.

In base ai dati archeologici di cui disponiamo possiamo far risalire la nascita della città alla metà del VII secolo a.C., quando la città di Sibari (colonia greca in Calabria) iniziò a fondare una serie di sub-colonie lungo la costa tirrenica, con funzioni commerciali: dopo la sua conquista da parte dei Lucani, venne chiamata Paistom, per poi divenire sotto il dominio romano Paestum.

parco archeologico di paestum

L’area dei templi di Paestum è stata abitata fin dall’epoca preistorica, infatti nella zona d’ingresso al parco archeologico sono stati ritrovati manufatti riconducibili dall’età paleolitica all’età del bronzo.

Nell’area del Tempio di Cerere, sono stati ritrovati reperti archeologici che documentano uno stanziamento di età neolitica.

A causa di un intenso traffico commerciale che avveniva sia via mare che via terra, nella seconda metà del VII secolo a.C. si sviluppò l’insediamento che diede luogo a Poseidonia.

Il periodo di massimo splendore della città di Paestum lo abbiamo tra il 560 a.C e il 440 a.C, periodo in cui si allentò l’influenza etrusca sulle coste tirreniche ed erano floridi i commerci che avvenivano sia via terra che via mare. Tra il 420 a.C. e 410 a.C., i Lucani presero il sopravvento nella città, mutandone il nome in Paistom. 

Nel 273 a.C. Roma sottrasse Paistom ai lucani e vi insediò una colonia cambiando il nome della città in Paestum. I rapporti tra Paestum e Roma furono sempre molto stretti: i pestani, nome degli abitanti di Paestum erano alleati ai romani a cui in caso di bisogno dovevano fornire navi e marinai. Le imbarcazioni che Paestum dovette dare a roma probabilmente ebbe un peso rilevante durante la Prima Guerra Punica.

I templi di Paestum.

I templi di Paestum all’interno del parco archeologico sono 3. 

I templi vennero costruiti dopo la fondazione della città di Paestum, sorgono nella zona centrale della città, in un’area che si estende per oltre 120 ettari ed è circondata da una cinta muraria, anch’essa tra le meglio conservate tra le mura antiche d’età classica che si conoscono. 

Nell’area tra i templi, vi era il mercato, ovvero la piazza in cui si tenevano le assemblee cittadine, e intorno ai templi e al mercato vi erano le abitazioni dei cittadini, i cui resti sono ancora visibili e risalgono in gran parte all’età imperiale (I-V secolo d.C), probabilmente erano molto simili a quelli di Pompei ed Ercolano.

Quali sono i templi di Paestum?

Tempio di Hera a Paestum.

tempio di Hera

Il tempio di Hera è uno dei templi di Paestum e fu edificato intorno al VI secolo a.C e il ritrovamento di alcune statuette votive raffiguranti Era, moglie di Zeus, fa pensare che sia dedicato a questa dea.

Il tempio di Hera è conosciuto anche come Basilica, definizione data dagli eruditi del 700’ a causa della scomparsa della cella, cioè quell’ambiente deputato ad ospitare la statua della divinità che vi si venerava, non vi è neanche la trabeazione, ovvero la parte orizzontale posta al di sopra delle colonne che fungeva da sostegno agli elementi verticali composto dall’architrave, poggiato sui capitelli delle colonne, con funzioni strutturali di sostegno, il fregio, sopra all’architrave, con valore ornamentale e la cornice, sovrapposta al fregio, con funzione di coronamento. 

Manca anche il frontone cioè quella parte triangolare in facciata a coronamento dell’edificio che contiene il timpano. 

Il tempio di Hera di Paestum è un periptero, ovvero è circondata sul perimetro esterno da colonne su tutti i lati che formano un quadriportico, con 9 colonne lungo i lati minori e 18 lungo i lati maggiori.

Le colonne del tempio di Hera sono in stile dorico, alte circa 6,48 m e hanno un fusto percorso da 20 scanalature, hanno un diametro inferiore di circa 1,45 m ed uno superiore di circa 0,98 m. 

Lo stile dorico delle colonne si ricollega a quello diffuso in altre colonie achee, uno stile sottoposto a razionalizzazione formale.

I collarini delle colonne sono decorati con foglie baccellate che raggiungono il culmine con l’ornamento floreale a rilievo che percorre l’intero corpo dell’echino. Della trabeazione restano gli architravi e pochi altri elementi, che insieme ad altri resti della copertura del tetto, ne hanno consentito una ricostruzione.

Tempio di Nettuno di Paestum

tempio di nettuno

Il Tempio di Nettuno è il più grande che possiamo trovare al parco archeologico di Paestum. 

L’attribuzione a Nettuno risente delle prime attribuzioni erudite nate all’epoca della riscoperta di Paestum, nella metà del XVIII secolo, in quanto si era convinti che il tempio più grande di Poseidonia non potesse che essere dedicato alla divinità protettrice della città, Poseidone, e quindi Nettuno.  Non avendo fonti scritte che ne attribuiscono la divinità venerata, varie sono le ipotesi: a causa del ritrovamento di alcune statuette votive di Era, si crede sia dedicato a questa dea; altra ipotesi è che sia stato dedicato a Zeus in quanto nelle vicinanze vi è una statua in suo onore; altra ipotesi è che fosse in onore di Apollo in quanto vi furono ritrovati culti salutiferi dedicati ad Apollo, dio della medicina.

tempio di nettuno

Costruito intorno alla metà del V secolo a.C., oggi si presenta in ottime condizioni di conservazione. Anche’esso è un periptero, in stile dorico, con 6 colonne sui lati minori e 14 lungo i lati maggiori.

I colonnati interni sono composti da sette colonne doriche caratterizzate da un assottigliamento del fusto dal basso verso l’alto e vanno a delimitare quella che era la cella. 

La presenza delle colonne all’interno della cella disposta l’architettura del tempio in questione da quella degli altri templi greci-meridionali, dove la cella era una vera e propria sala priva di strutture interne.

All’osservatore spiccano all’occhio soprattutto le colonne esterne data la loro imponenza, infatti sono alte 8.88m. Le colonne frontali sono più doppie rispetto a quelle laterali, hanno un diametro di oltre 2.09 m alla base e di circa 1,55 m alla sommità. Per alleggerirne la struttura ottica, le scanalature nella parte superiore sono più fitte, in modo da dare slancio alla struttura

Tempio di Cerere di Paestum.

tempio di cerere

Tempio di Cerere a Paestum, o tempio di Atena, è stato costruito 50 anni prima del tempio di Nettuno e 50 anni dopo il tempio di Hera. 

Tradizionalmente attribuito a Cerere, in seguito al ritrovamento statuette in terracotta che raffigurano Atena, si è inclini a una dedica a questa divinità del tempio.

Il tempio di Cerere è stato edificato su di un precedente santuario distrutto probabilmente da un incendio.

 Il tempio di Cerere presenta in facciata un alto frontone e un fregio dorico, poggiati su colonne doriche lievemente slanciate. La sua struttura è più semplice rispetto ai templi di Nettuno ed Hera.

 

La pianta interna è più semplice rispetto agli altri templi presenti nel parco archeologico di Paestum,  e prevedeva un ampio pronao che precedeva la cella.  Il pronao prevedeva otto colonne con capitelli ionici, quattro sul fronte e due sui lati. Delle colonne ioniche del pronao rimangono solo le basi e due capitelli e sono custoditi nel vicino Museo Archeologico di Paestum.

Il tempio di Cerere è stato costruito seguendo uno schema di proporzioni con 6 colonne lungo i lati minori e 13 lungo i lati maggiori, tutte di stessa dimensione e forma.

Ha delle particolarità che lo contraddistinguono dagli altri templi ed è un esempio unico di architettura greca. Il fregio dorico è composto di larghi blocchi calcarei.

Della cella destinata ad accogliere la statua della dea non rimane quasi nulla, ma ne è visibile il pavimento sopraelevato e le tracce di scale laterali.

tempio di cerere
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