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Castello San Severino di Centola

Castello San Severino di Centola

Il castello di San Severino di Centola: il borgo fantasma del cilento.

Il castello di San Severino di Centola si trova in un borgo medievale abbandonato da associare alla potente famiglia dei San Severino, famiglia del principato di Salerno ai tempi dei normanni.

Alcune fonti però indicano che sia stata questa nobile famiglia a prendere il nome da questo borgo.

Situato in una posizione fortemente strategica su una roccia che domina la valle del Mingardo vi era possibile controllare l’accesso di quella che è chiamata Gola del Diavolo.

san severino di centola

Il borgo venne abbandonato durante il XIX secolo in quanto le abitazioni erano di difficile accesso, facendo preferire agli abitanti di trasferirsi più a valle, dove attualmente vi è la stazione ferroviaria di Centola.

La prima struttura ad essere edificata in questo borgo fu il castello, a cui si aggiunsero successivamente una cappella e l’abitato.

È possibile riconoscere diverse stratificazioni del vecchio abitato che circondava il castello di San Severino di Centola: una stratificazione longobarda legata alla nascita del borgo, una stratificazione normanna, una stratificazione sveva e una angioina.

La storia di San Severino di Centola.

Il castello di San Severino rivestiva una posizione strategica per i longobardi, testimoniata dalla contesa che vi fu nel 1075 tra Guido di Policastro e Guimondo dei Mulsi. Nel 1054 il castello era stato affidato dal principe di Salerno Gisulfo II a Guido per ringraziarlo del suo aiuto nell’ottenere il principato salernitano.

Arrivò Guimondo, feudatario confinante, che pretese il borgo.

Per risolvere la questione, fu chiesto parere al principe Landolfo di Capua, ma Guido non riuscì ad arrivare a San Severino in quanto fu ucciso durante un’imboscata nella gola del Mingardo da alcuni uomini di Guimondo dei Mulsi.

Dopo la morte di Guido, il borgo venne occupato da Guimondo ma fu costretto a consegnarlo al fratello di Guido, Landolfo, che ne ebbe il dominio fine alla fine del regno Longobardo nel 1077, con l’avvento dei Normanni.

Con il regno normanno dal 1077 al 1189 e successivamente il regno svevo dal 1189 al 1266, furono realizzate delle opere di fortificazione, soprattutto da Federico II il quale ordinò la creazione di una cinta muraria.

Con l’arrivo degli Aragonesi (1444), il borgo perse la sua importanza strategica, anche a causa dello sviluppo delle armi da fuoco.

Nel 1552 i Sanseverino, a causa di contrasti con il re spagnolo Carlo V, furono esiliati dal Regno di Napoli. Il borgo fu comprato all’asta dalla famiglia Tancredi, poi nel 1628 passò alla famiglia Albertini di Nola, discendente dalla famiglia Alberti di Prato. Nel 1794 fu acquistato dalla famiglia Quaranta di Cava che lo tenne fino all’abolizione della feudalità avvenuta nel 1806 ad opera dei Francesi di Napoleone, conquistatori del Regno di Napoli.

Cosa troviamo nel borgo fantasma.

All’interno di questo borgo fantasma possiamo trovare il castello di San Severino, costruito nell’XI secolo. Nel corso dei secoli il castello ha visto numerose modifiche e oggi ne possiamo ammirare degli archi a sesto acuto, una sala dai cui resti si vedono alcune finestre e una nicchia. troviamo anche parte della cappella palatina, dell’abside e della navata.

Nell’area del borgo possiamo ritrovare una torre longobarda a pianta quadrata che consentiva di controllare la vallata e le vie di comunicazione per evitare eventuali attacchi.

Soltanto di recente ai ruderi del luogo è stata donata nuova linfa. dopo decenni di totale abbandono, il paese è stato resuscitato e reso visitabile gratuitamente.

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